
In poche parole l'agenzia si propone a possibili nuovi clienti al posto, e ad un costo inferiore, di un qualsiasi dipendente interno all'azienda. In questi termini promette assistenza e consulenza ad una cifra irrisoria mensile per attività di Web Marketing, pianificazione Marketing, grafica e web design, ecc. ecc. Insomma, di tutto di più.
(1) Non spetta a me giudicare in termini qualitativi l'agenzia (ho visto alcuni commenti su Facebook inerenti a ciò)
Arrivando al punto del post, vorrei soffermarmi sulle parole scelte per indicare il claim della campagna, ovvero "Licenzia un dipendente". (N.B: una nota andrebbe anche per la foto di home scelta e raffigurante un calcio nel sedere ad un fatidico dipendente, ma al momento pare sia stata tolta).
A mio avviso, vista soprattutto la situazione attuale del paese, mi pare un uso criminale dei termini e un messaggio sbagliato che si potrebbe veicolare fra i più. La ritengo obiettivamente una scelta discutibile e di cattivo gusto.
Leggendo su Corriere.it, l'ad di KiRweb Pirrone, sostiene la sua campagna con queste parole: "Ha presente quanto costa a un'azienda assumere un web master, un web designer, un seo. Noi ammortizziamo tutto proponendo un costo irrisorio e con tutte queste figure contemporaneamente.". Bè nulla di più giusto, ma rimane il fatto che per comunicare "l'acqua calda" si poteva scegliere modi e concetti diversi.
Inoltre sulla fan page Facebook dell'agenzia si precisa che (cit.) "La campagna ha lo scopo di smuovere l'opinione pubblica su quelli che sono i problemi economici delle piccole e medie imprese italiane..".
Ecco, finalmente un buono spunto! No, come al solito "Licenzia un dipendente" non lo si può far passare come un messaggio propedeutico a far emergere i problemi legati alla PMI italiana.
Se invece vogliamo aprire un dibattito costruttivo e discutere sui problemi e le tematiche delle PMI italiane, abbiamo una miriade di altri termini. Che a differenza di quelli utilizzati dall'agenzia romana non minano il posto di lavoro dei dipendenti. (qualche cosina viene fuori anche sull'articolo de Il Sole 24 Ore).
Per es.:
- le PMI hanno quasi sempre un budget troppo esiguo per affrontare vere e proprie campagne pubblicitarie e allo stesso tempo curare la strategia di comunicazione su più media.
- spesso le PMI italiane non hanno al loro interno una struttura organizzata per seguire più aspetti della comunicazione.
- solitamente le PMI fanno fatica a pianificare un plan sul medio-lungo periodo.
- può capitare che nelle PMI non si punti sulla formazione/aggiornamento delle risorse interne, o non si abbia la possibilità.
- all'interno delle PMI italiane si riscontrano mancanze di cultura di Marketing, Gestione di impresa ed Economia generale.
- spesso, mancando un piano, le PMI non vedono i risultati sperati nei nuovi media e abbandonano troppo presto il progetto.
- E vero che i "nuovi media" hanno un costo nettamente inferiore rispetto ai media tradizionali, ma questo viene spesso travisato dalla PMI. Il costo/valore percepito è frequentemente inferiore ai 3/5k € (in alcuni casi anche sotto il migliaio d'euro)
[BREAKING NEWS]: Sembra che sia stato bannato dalla fan page di KiRweb e che non possa più commentare sulla loro pagina. Onestamente la cose non mi crea grossi dispiaceri, ma se questo è quello che intendono nella "Gestione di campagne Facebook - Twitter", allora vi consiglio di tenervi stretti i vostri collaboratori e di NON "Licenzia(re) un dipendente".
photo credit: Jordi Payà via photo pin cc